martedì 10 gennaio 2012

A.I.S.A.C. collection: The Concept [ita]



Ogni elaborazione CLRDoorMB nasce dal connubio di varie passioni: il disegno, la grafica e l’arte, l’interesse per le scienze (in particolar modo la robotica, la meccanica e la bionica), per il futurismo e la fantascienza. 

Nel progetto AISAC (Artificial Intelligence  Shoes ,Accessories  and Clothes) mi occupo in particolar modo della fusione tra un mondo completamente umano, ed una forma di intelligenza artificiale che si innesta nella vita reale modificandone la forma i volumi e le proprietà fisiche.
La prima realtà, quella umana, è fatta di pelle (struttura esterna), ossa (struttura interna) ed anima.
L’uomo qui è inteso come forma di vita abile e capace di scegliere, volere, creare il proprio destino ed è inevitabilmente portato ad una fine e la sua vita o morte spesso è legata proprio ad un supporto artificiale.
La seconda realtà fatta di materiale metallico (involucro esterno ed interno) indaga l’esistenza di un artefatto: le macchine prive d’animo, con abilità pratiche e caratteristiche fisiche più resistenti del corpo umano.
Il loro futuro è destinato allo sviluppo ed alla trasformazione di sé in altro di più evoluto ed avanzato.

La mia musa è una donna in fase di trasformazione, transizione appunto da forma umana a macchina imperitura, sottoposta ad ogni genere di debolezza dell’animo che è propria della razza umana e capace di reagire, combattere queste fragilità con una sicurezza imperturbabile(peculiarità dell’elemento artificiale).
Essa è composta in parte da un corpo umanizzato e in parte da materiale metallico che nella transizione si innesta, confonde, fino ad impiantarsi sotto all’involucro umano completando così l’evoluzione producendo un essere dall’aspetto umano ma dalla forza interiore pari ad un artificio.

Il mondo in cui si evolve il nuovo prototipo di donna è un mondo prevalentemente buio, logorato dall’uomo e dall’abuso, con strade deserte e ampie discariche di oggetti altamente tecnologici ed elettrodomestici dismessi..Qua e là si scorge qualche umano intento a combattere inutilmente con l’avanzare ed il sovrastare della tecnologia.. che nasce e il giorno dopo muore sorpassata da una nuova versione di sé stessa. E’ una sorta di Limbo in cui tutto è permesso ma nulla si può fare poiché non sussistono le condizioni necessarie per vivere  in forma umana.

Così  si sviluppa il progetto AISAC che non determina la nascita di una nuova donna più forte e diversa da quella di prima ma bensì rivisita l’umanità di un tempo e la rende trasformata, più solida e capace di sussistere da sé: ecco perché il collegamento alla natura ed il suo innesto con l’elemento tecnologico è direttamente intuibile nella collezione dall’uso del sughero grezzo senza alcuna alterazione o colorazione, circoscritto e trapassato da cavi elettrici neri e flessibili simili a cordoncini di caucciù.
L’ordine è l’elemento caratterizzante della collezione inteso come ordine di materiali, forme e distribuzione bilanciata dei pesi, qualcosa che non induce al caos ma piuttosto lega ogni elemento al suo prodotto e lega tutti i prodotti tra loro con una logica facilmente intuibile dettata anche dal colore nero che sta alla base della collezione, in modo uniforme nel pellame o sottoforma di tessuto tecnico reticolato applicato.

Il momento di transizione e il legame con il passato viene esplicitato anche attraverso l’uso di elementi appartenenti ad una tecnologia ormai sorpassata (VHS e MC) innestati anch’essi in alcuni degli accessori che compongono la collezione come parti integranti di essa.
Due momenti si articolano distintamente durante il processo creativo:
  • Artificial Intelligence Vs Living Intelligence
  • Mechanical Human
Il primo momento tratta l’interazione e la differenza tra uomo e macchina, l’insieme dei due mondi ed il conflitto tra il naturale e l’artificiale.
L’influenza tra queste due realtà produce un particolare effetto di forme e sensazioni di mescolanza tra il grezzo-materico dato dalle sovrapposizioni di strati di sughero che danno forma alle zeppe delle scarpe, i tagli a vivo della pelle e le lavorazioni “sottocutanee” che in alcuni casi escono violentemente dalla superficie liscia degli oggetti.

Il secondo momento è scandito dalla fusione tra i due mondi.
Ciò avviene gradualmente tramite l’uso dell’oggetto stesso. Per quanto riguarda il design delle scarpe l’evoluzione e l’interazione si capiscono osservando come la calzatura dapprima copra solo una parte del piede lasciando intravedere anche l’elemento umano di chi la indossa e poi, man mano che si osserva il resto della collezione, finisca per avvolgerlo completamente ( fino al polpaccio nel caso delle scarpe o al collo nel caso dei body adornments), chiudendo dentro di sé la parte umana che coesiste al suo interno assieme agli innesti artificiali e metallici.


Marina B.

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