Ogni elaborazione CLRDoorMB nasce dal connubio di varie
passioni: il disegno, la grafica e l’arte, l’interesse per le scienze (in
particolar modo la robotica, la meccanica e la bionica), per il futurismo e la
fantascienza.
Nel
progetto AISAC (Artificial Intelligence
Shoes ,Accessories and Clothes) mi
occupo in particolar modo della fusione tra un mondo completamente umano, ed
una forma di intelligenza artificiale che si innesta nella vita reale
modificandone la forma i volumi e le proprietà fisiche.
La prima
realtà, quella umana, è fatta di pelle (struttura esterna), ossa (struttura
interna) ed anima.
L’uomo
qui è inteso come forma di vita abile e capace di scegliere, volere, creare il
proprio destino ed è inevitabilmente portato ad una fine e la sua vita o morte
spesso è legata proprio ad un supporto artificiale.
La
seconda realtà fatta di materiale metallico (involucro esterno ed interno)
indaga l’esistenza di un artefatto: le macchine prive d’animo, con abilità
pratiche e caratteristiche fisiche più resistenti del corpo umano.
Il loro futuro è destinato allo sviluppo ed alla
trasformazione di sé in altro di più evoluto ed avanzato.
La mia
musa è una donna in fase di trasformazione, transizione appunto da forma umana
a macchina imperitura, sottoposta ad ogni genere di debolezza dell’animo che è
propria della razza umana e capace di reagire, combattere queste fragilità con
una sicurezza imperturbabile(peculiarità dell’elemento artificiale).
Essa è composta in parte da un corpo umanizzato e in
parte da materiale metallico che nella transizione si innesta, confonde, fino
ad impiantarsi sotto all’involucro umano completando così l’evoluzione
producendo un essere dall’aspetto umano ma dalla forza interiore pari ad un
artificio.
Il mondo in cui si evolve il nuovo prototipo di donna è
un mondo prevalentemente buio, logorato dall’uomo e dall’abuso, con strade
deserte e ampie discariche di oggetti altamente tecnologici ed elettrodomestici
dismessi..Qua e là si scorge qualche umano intento a combattere inutilmente con
l’avanzare ed il sovrastare della tecnologia.. che nasce e il giorno dopo muore
sorpassata da una nuova versione di sé stessa. E’ una sorta di Limbo in cui
tutto è permesso ma nulla si può fare poiché non sussistono le condizioni
necessarie per vivere in forma umana.
Così si sviluppa il progetto AISAC che non
determina la nascita di una nuova donna più forte e diversa da quella di prima
ma bensì rivisita l’umanità di un tempo e la rende trasformata, più solida e
capace di sussistere da sé: ecco perché il collegamento alla natura ed il suo
innesto con l’elemento tecnologico è direttamente intuibile nella collezione
dall’uso del sughero grezzo senza alcuna alterazione o colorazione,
circoscritto e trapassato da cavi elettrici neri e flessibili simili a cordoncini
di caucciù.
L’ordine è l’elemento caratterizzante della collezione
inteso come ordine di materiali, forme e distribuzione bilanciata dei pesi,
qualcosa che non induce al caos ma piuttosto lega ogni elemento al suo prodotto
e lega tutti i prodotti tra loro con una logica facilmente intuibile dettata
anche dal colore nero che sta alla base della collezione, in modo uniforme nel
pellame o sottoforma di tessuto tecnico reticolato applicato.
Il momento di transizione e il legame con il passato
viene esplicitato anche attraverso l’uso di elementi appartenenti ad una
tecnologia ormai sorpassata (VHS e MC) innestati anch’essi in alcuni degli
accessori che compongono la collezione come parti integranti di essa.
Due momenti si articolano distintamente durante il
processo creativo:
- Artificial Intelligence Vs Living Intelligence
- Mechanical Human
Il
primo momento tratta l’interazione e la differenza tra uomo e macchina,
l’insieme dei due mondi ed il conflitto tra il naturale e l’artificiale.
L’influenza tra queste due realtà produce un particolare
effetto di forme e sensazioni di mescolanza tra il grezzo-materico dato dalle
sovrapposizioni di strati di sughero che danno forma alle zeppe delle scarpe, i
tagli a vivo della pelle e le lavorazioni “sottocutanee” che in alcuni casi
escono violentemente dalla superficie liscia degli oggetti.
Il
secondo momento è scandito dalla fusione tra i due mondi.
Ciò avviene gradualmente tramite l’uso dell’oggetto
stesso. Per quanto riguarda il design delle scarpe l’evoluzione e l’interazione
si capiscono osservando come la calzatura dapprima copra solo una parte del
piede lasciando intravedere anche l’elemento umano di chi la indossa e poi, man
mano che si osserva il resto della collezione, finisca per avvolgerlo
completamente ( fino al polpaccio nel caso delle scarpe o al collo nel caso dei
body adornments), chiudendo dentro di sé la parte umana che coesiste al suo
interno assieme agli innesti artificiali e metallici.
Marina B.
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